Caino e Abele

Note:

Questa storia antica, semplice, ci serve, perché ritroviamo in questa storia lontana qualcosa di oggi.
La raccontiamo priva dei suoi aspetti religiosi, prendendo dalla Bibbia e dal Corano i passaggi fondamentali di un intreccio topico, per arrivare ad una narrazione simbolica e contemporanea.
Caino e Abele sono due ragazzi, come tutti i giovani sono forti e belli, pieni di entusiasmo ed energia. E come tutti i giovani devono ancora imparare tutto della vita, guardano il mondo con occhi curiosi e braccia impazienti, le loro gambe non si fermano mai. Ascoltano, guardano, sentono tutto, sentono il ritmo della terra, sentono il beat, Caino e Abele sono due giovani breakers.
Caino e Abele sono due giovani d’oggi. Sono fragili e spavaldi, coltivano il culto del sé, non sanno cosa sia il valore dell’altro da sé, forse nessuno glielo ha insegnato. Devono obbedire solo a loro stessi, crescono alla ricerca della propria espressione migliore, che sia unica e invincibile. Il mondo intorno riflette la loro immagine ed è per questo che hanno bisogno del riconoscimento della propria individualità.

Spettacolo che dialoga in modo diretto con i giovani spettatori, e ci serve per parlare di amore fraterno, di quanto si può imparare da una sconfitta, di nuove possibilità da trovare, di crescita, di cosa vuol dire vivere insieme, essere insieme. E forse un po’ anche di pace.

La compagnia:
Manuela Capece e Davide Doro lavorano insieme dal 1999. Fondano nel 2003 Rodisio Teatro. Il nome deriva dal rodizio, un tipico sistema di ristorazione sudamericano: è un luogo in cui ci si incontra, ci si siede intorno ad una tavola apparecchiata semplicemente e si trascorre la serata assaggiando piccole porzioni della cucina locale, fino a che non si è sazi. Insieme progettano e conducono da diversi anni anche laboratori teatrali, nelle scuole materne, elementari, medie e superiori, e progetti di formazione rivolti a giovani ed adulti.